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domenica 14 aprile 2013

La disperazione bicilindrica: MotoGP e Superbike, non ci siamo!

Finirà anche lui con il mal di pancia come Stoner?
Il ducatista è allergico alle novità, è un assioma.

Nel corso degli anni l'estremismo dell'appassionato ducatista ha sempre "ostacolato" il progresso tecnologico in seno alla casa di Borgo Panigale, echeggiano ancora le urla scandalizzate di chi vedeva nell'introduzione del motore a quattro valvole invece di due, la fine della Ducati, così come ancora oggi si critica la serie 999/749, colpevole di essere diversa esteticamente dalla 916, il cui aspetto era rimasto invariato poi nelle sue due eredi, la 996 e la 998/748.

Anche l'addio al telaio in traliccio è stato sofferto e osteggiato dai puristi e forse, come nel caso del bambino che urlava "al lupo", questa volta i puristi avevano ragione, ma visto che in passato avevano pianto ingiustamente la fine della Ducati, questa volta non sono stati ascoltati più di tanto.

La scelta del motore portante nelle competizioni delle due massime espressioni del motociclismo, MotoGP e Superbike, è stata uno sbaglio.

Di solito non entro a gamba tesa con giudizi così netti e perentori, sopratutto perché sono il primo a ricordarmi che non sono un ingegnere, ne un meccanico, ma solo un appassionato con più passione che polso destro, ma dopo aver visto le due manche di Aragon mi sembra abbastanza chiaro anche ad un pollo come me che le moto di Borgo Panigale non curvano, arrivano impiccate in frenata e poi sembra quasi di leggere nel volto dei piloti il loro votarsi a Santi e Madonne sperando di riuscire a curvare.

Caso strano lo stesso problema che aveva Stoner nel suo ultimo anno in Ducati e Valentino Rossi nel suo primo: la ciclistica.

Nella MotoGP hanno cercato di metterci una pezza con un telaio posticcio che ancora oggi condiziona le prestazioni di quella che da "cenerentola della MotoGP" in grado di vincere un mondiale pur non avendo i mezzi e gli investimenti delle grandi case giapponesi, è diventata la barzelletta preferita da chi ne capisce più di palloni da calcio che di moto.
In Superbike non sarà così facile fare marcia indietro, sempre che si possano permettere di perdere così tanto la faccia.


Le moto che corrono il mondiale SBK infatti sono dei derivati, "vitaminizzati" della moto di serie quindi non possono semplicemente dire "Ah beh, raga, abbiamo scappellato! Spetta che mettiamo su un traliccio vah!": la moto deve rimanere fedele a quella venduta nei concessionari, anche se con tutte le modifiche del caso e cambiare il motore per aggiungere un telaio, mi sa che è un po' al di là delle modifiche permesse dal regolamento.

Quindi ben che ci vada questo mondiale si corre con la 1199 e penso che anche il prossimo la vedrà schierata regolarmente, poiché non credo proprio che si possa pensare ad una 1299 radicalmente rivista, con un telaio qualsiasi, pronta per il prossimo mondiale SBK e per la vendita.

Perché il problema è esattamente quello: la vendita.

La MotoGP è un laboratorio/vetrina, l'estremizzazione delle novità tecnologiche da adattare e portare successivamente nelle moto acquistabili, mentre la Superbike è la vetrina di quello che effettivamente un motociclista va poi a comprare nel concessionario ed è chiaro che piuttosto di ammettere che la scelta della moto senza telaio era sbagliata, in Ducati metteranno la testa sotto la sabbia e faranno finta di nulla, come già fecero con la MotoGP, Stoner prima e Valentino poi, visto che la Panigale stava per uscire sul mercato e il suo punto di forza doveva proprio essere quel motore portante che tanto assillava i nostri piloti in GP.

Ducati per tornare veramente competitiva dovrebbe ammettere l'errore, parziale se guardiamo i risultati nel mondiale Stock1000, ma pur sempre errore di utilizzare un motore portante che, a quanto mi è dato capire, non consente un controllo dell'assetto di moto super performanti come la 1199R e le varie GP10/11 etc.

A Borgo Panigale la nuova dirigenza si trova di fronte un brutta gatta da pelare: dover scegliere tra continuare a fare figure barbine nelle competizioni, o fare la figura barbina di ammettere l'errore e tornare sui suoi passi riguardo al motore portante.

Lascio a loro il dirimere questo problema, io mi accontenterei che Audi avesse la sensibilità di guardare al passato per trovare le soluzioni per il futuro, l'umiltà di comprendere quello che la precedente gestione non ha compreso: che la competizione non è una vetrinetta per vendere cappellini e magliette, ma è la vera anima della passione ducatista senza se e senza ma: preferiremmo una odiata 999 rivista e corretta che vinca, piuttosto di una 1299 super tecnologicamente estrema che però perde, tutto il resto è fumo negli occhi per chi la moto la usa per vantarsi al bar.

martedì 19 febbraio 2013

Svegliandosi dal torpore del letargo.

Un omaggio dei fan del DiPillo Nazionale
I primi tiepidi raggi di sole che stanno sciogliendo la neve nel mio giardino, stanno risvegliando anche me dal torpore del letargo invernale.

Lo so, sono scomparso nel nulla, peggio di Stoner a fine stagione, ma il grande passo dell'acquisto della casa, l'enorme passo del trasloco e l'epico passo della quotidiana lotta con la moglie per l'acquisto, la disposizione e sopratutto l'utilizzo dei mobili, mi ha completamente distratto dai miei "doveri" di inutile scribacchino.

Ora che si scaldano i motori per l'inizio di una nuova stagione di competizioni, mi sono imposto di tornare a scrivere!

Carne al fuoco e cose di cui parlare ce ne sono tante che forse me ne dimenticherò  più d'una, ma volevo ricominciare il mio piccolo rito di aggiornare il blog con un piccolo annuncio: quest'anno cercherò di parlare il meno possibile della MotoGP.
Il motivo è semplice: sono arrivato alla conclusione che per quanto mi riguarda la massima serie è diventata aliena, oppressa da costi astronomici, gestita da marketing men della pubblicità che manco sanno come sia fatta una moto e definitivamente distaccata da tutto quello che può essere considerato "emozione" e "spettacolo". Sono curioso di vedere Marquez, ma per il resto sarà una noia come appassionato motociclista e un sudario da via crucis come ducatista.

Mi concentrerò quindi sulla Superbike, che di novità ne ha molte: il debutto della Panigale, il ritorno alla cabina del commento di Giovanni Di Pillo sul canale SKY Eurosport, l'approdo della Superbike su Italia1 e quindi la nuova "grande visibilità" che porterà più spettatori con un commentatore tecnico d'eccezione: il campione in carica, Max Biaggi, la nuova gestione del progetto Ducati-SBK ora affidato al team Alstare di Francis Batta, in realtà un ritorno visto che Batta iniziò proprio con Ducati nel 1995, ma oltre alle novità ci sono anche i pretendenti al titolo che sono molti, da Carlos Checa rivitalizzato dalla 1199 a Marco Melandri che scalpita per vincere il titolo perso l'anno scorso, ma non dimentichiamoci di Sykes secondo l'anno scorso per mezzo punto e la sua Kawasaki che promettono scintille viste le prestazioni dimostrate nella seconda metà del campionato2012. Altri nomi da tenere d'occhio sono quelli dei piloti del marchio Aprilia: la casa di Noale vorrà dimostrare che il titolo di Max non è arrivato solo grazie alle doti del campione romano, ma anche per una moto superiore alle altre e parlando di Aprilia c'è una certo Davide Giugliano che con il team Althea dopo il travagliato divorzio dalle rosse di Borgo Panigale, approdano alle nere di Noale, sicuramente Davide e il suo team vorranno dimostrare che Ducati ha perso qualcosa.

Insomma temi "caldi" di cui parlare ce ne sono molti e sicuramente non si limiteranno solo ai rilievi cronometrici dei distacchi tra Marquez e Lorenzo, secondo me gli unici, con qualche sporadica apparizione di Pedrosa, a giocarsi il titolo MotoGP. Valentino sarà il grande Valentino quando andrà discretamente e sarà il traumatizzato Valentino quando andrà meno bene, comunque  avrà solo pregi e nessuna colpa come al solito, mentre Ducati non esisterà, quasi peggio degli ultimi due anni.

A presto per il primo vero post del 2013 ... 

Baci,
UsuL

martedì 28 agosto 2012

Rea è reo di essere lento?

Rea nei box ai test di Brnò
(Credit crash.net)
Colgo come spunto di riflessione una piccola "discussione" nata su twitter tra Federico Aliverti, (vide direttore di Motociclismo) e alcuni appassionati che lo seguono.

Aliverti lancia la sua "provocazione": 

Per ora a Brno Rea su HRC è 5 sec(abbondanti) più lento di DP e 2 sec(scarsi) più lento di Capirex, che x gioco ha provato Honda di Bradl...

Questo era solo il calcio d'inizio, poi va avanti citando l'esempio di Simoncelli a Imola sulla Aprilia RSV4 gemella di quella di Biaggi, oltre a continuare a sottolineare, minuto dopo minuto, l'inadeguatezza del pilota inglese che viene dalla Superbike.

Io sinceramente non ci vedo nulla di strano nelle scarse prestazioni di Rea: a certi livelli ci professionismo sportivo è ovvio che ci sia una forte componente di "abitudine" al mezzo, penso che come vice direttore di Motociclismo Aliverti sappia molto meglio di noi comuni appassionati che una MotoGP e una Superbike hanno poco a che spartire, oltre ad essere simili visto che hanno entrambe due ruote, la carena e i semi manubri.

E' stato proprio un suo collega giornalista, Guido Meda che, in un appassionato e piacevolissimo articolo, ci ha ricordato che noi non possiamo criticare o giudicare i piloti della MotoGP, perché guidano mezzi così tecnologicamente e tecnicamente avanzati e complessi da renderli totalmente alieni rispetto alle moto che noi guidiamo tutti i giorni, e cosa sono alla fine dei conti le Superbike? Moto derivate da quelle che guidiamo tutti i giorni, molto più potenti, molto più complesse dal punto di vista elettronico, con gomme qualitativamente raffinate, ma pur sempre delle derivazioni dirette di quello che le case mettono in vendita.

Ecco quindi che se prendiamo in esame il fatto che Rea ha corso due manche del Mondiale Superbike, ha preso un aereo e poco più di 12 ore dopo era in sella ad uno di quei mostri, che come ci insegna Guido Meda, sono così alieni che noi non possiamo nemmeno immaginarlo, se ci aggiungiamo la "pressione psicologica" imposta da tutti quegli sguardi pronti a cogliere in fallo e sbeffeggiare il "pilota del campionato degli scarsi", ne esce un quadretto in cui il povero Johnny si ritrova su una moto complicatissima, con gomme diametralmente opposte a quelle a cui è abituato sulla sua CBR1000, con tanta di quell'elettronica che manco sa da dove cominciare, e il giornalista di turno che dalla sala stampa guarda i tempi e lo deride, citando poi Simoncelli a Imola, ma dimenticano Bayliss a Valencia, fresco di vittoria del Mondiale Superbike, sale in sella alla Desmo16 e vince dando un distacco valentiniano a tutti.

Di piloti che su una MotoGP non fanno gran belle figure ce ne sono parecchi, e spesso il motivo è che non fanno parte del Campionato: che sono dei sostituti e nulla più. Questo dovrebbe farci pensare al fatto che queste MotoGP, nella loro estrema difficoltà ingegneristica, hanno bisogno di piloti non solo di un certo livello, ma che anche partecipino allo sviluppo tecnico della moto per poterne capire le dinamiche e le reazioni poi in pista. Sono pochi i talenti in grado di arrivare, piazzare tempi mostruosi e andarsene. Nemmeno i campioni più o meno apprezzati di oggi, all'inizio della loro esperienza in MotoGP erano veloci o irreprensibili, vedi Lorenzo e Stoner, i loro "primo anno in sella ad una GP" erano più i "primo anno nell'erba dei circuiti della GP", ci sarà pure un motivo no?

Certi paragoni sono proprio inutili, non sarebbe meglio lasciare i piloti che facciano il loro lavoro e tenersi per se certe considerazioni e "analisi" del tutto superflue e insignificanti?

Oppure fa tutto parte di quella tendenza a sottolineare la superiorità della MotoGP sulla Superbike?

Perché sarebbe utile per qualcuno sottolinearla?

Non possiamo semplicemente guardare un campionato o entrambi, senza per forza star lì a volerli mettere a confronto?

Resta comunque il mio augurio a Johnny Rea perché si diverta e possa godere a pieno di quest'esperienza in MotoGP, anche se solo nei test per ora, tutto il resto sono chiacchiere da bar fatte da professionisti.

Baci,
UsuL.

P.S.: Si lo so, non ho citato Valentino Rossi, ma tant'è abituiamoci che si può parlare di Motociclismo anche senza parlare di Rossi.

lunedì 27 agosto 2012

Son contento, ma ...

Foto auto celebrativa
Almeno il casco nasconde la mia faccia da culo
Sono contento, perché nelle ultime settimane questo mio piccolo spazio di sfogo personalissimo, è diventato frequentato e attivo con svariate centinaia di visitatori, (il record ieri con 667 visualizzazioni), fioccano i commenti e le discussioni tra lettori e il mio pensiero viene letto e condiviso in internet da chi la pensa come me, e sto scoprendo che non siamo pochi.

Forse sono andato leggermente fuori dai paletti che mi ero prestabilito riguardo alle critiche, soprattutto con l'ultimo intervento su Fuorigiri, che ammetto di aver scritto in un momento di nervosismo, ma del quale sottoscrivo ogni singola parola detta.

A questo punto però mi chiedo quanto peso abbia la polemica nel numero di visualizzazioni.

Da che mondo è mondo, lo scandalo e il trambusto attirano molta più attenzione della pacatezza e della serenità, su questo non c'è dubbio, e la riprova la troviamo proprio in Fuorigiri, dove Bobbiese sembra assetato di scandali, pronto a scatenare polemiche, pur di creare movimento e interesse.

E riflettendo su quanto io odi questo modo di fare, non posso non soffermarmi a pensare che io, pur non volendolo, ho fatto lo stesso.

Il mio intervento è stato ripreso e rilanciato da chi era indignato come me, montando ulteriormente una polemica che, a onor del vero è stata cercata con il lumicino, anche se non da me, ma non era quello il risultato che volevo.

Non volevo una sterile polemica, condita da insulti a questo o quello, volevo esprimere il mio malessere nei confronti di un modo di fare giornalismo che ritengo indegno, un giornalismo basato sulla contrapposizione: o sei con Rossi o sei contro Rossi, o parli bene di lui in trasmissione o non ci vieni più, (vedi Lucchinelli), o ami la MotoGP o la Superbike e via dicendo.

Ducati, Rossi e qualsivoglia argomento REALMENTE motociclistico, non era nemmeno considerato nel mio intervento.

Constatavo solo la realtà: nel programma di approfondimento giornalistico sul motomondiale di Mediaset, si cercano le polemiche per movimentare l'interesse intorno ad un campionato che è solo il pallido ricordo dello spettacolo che è stato negli anni passati.

Questo tipo di giornalismo CI fa male, ci divide in opposte fazioni che a lungo andare arrivano, come oggi, ad odiarsi e per quale motivo?

Non siamo tutti motociclisti o comunque appassionati di motociclismo? Allora perché non rispettare le idee altrui? Il rispetto reciproco abbasserebbe di gran lunga i toni di tutti, troveremmo punti in cui siamo concordi, senza bisogno di insultarci vicendevolmente per sentirci superiori ed è per questo che io non perdo mai l'occasione di dire che non sono un giornalista, ma un semplice scribacchino con tanto tempo libero, che non sono un esperto di motociclismo, ma un semplice appassionato, che non sono nemmeno bravo come motociclista, ma semplicemente adoro andare in moto pur essendo un cancello più fermo di quello del Paradiso che sta lì dall'inizio dell'Universo stesso.


Se vi sentite "tifosi di Valentino", cercate di capire come si sentono i "tifosi della Ducati" e viceversa, ricordatevi che le colpe non sono MAI da un solo lato in un rapporto finito male come quello tra Rossi e Ducati, quindi una parte della colpa, (e adesso non state a sindacare sulle percentuali), è anche di chi tifate, sia esso il pilota o la casa costruttrice.

Ricordatevi che Mediaset vende un prodotto, se il prodotto che vi vende non è di vostro gradimento, si faranno in quattro per aggiustare l'offerta e venirvi incontro, se invece di alimentare le polemiche che loro innescano, gli ridessimo in faccia e gli dicessimo che non è questo che vogliamo dal motociclismo, probabilmente ci sarebbe una gestione diversa del tutto, tale da venire incontro alle esigenze di un pubblico più maturo che non vive il motociclismo semplicemente al grido di "Rossi bollito!" o "Ducati moto di merda!".

Baci,
UsuL.

domenica 26 agosto 2012

Fuorigiri? No Grazie!

Il Fantastico Trio di Fuori Giri
E' vero che non dovrei criticare visto che io non sono un giornalista, ma quando guardo "Fuorigiri" non riesco a non pensare che è proprio una vergogna definirla giornalismo, sia per il modo in cui è condotta, sia per i cosiddetti "opinionisti" che la popolano.

Ne approfitto per chiarire alcune cose su di me e su quello che penso di Rossi e del commento gara di Meda, visto che molti in privato mi hanno chiesto se li odio: la risposta è assolutamente no.

Valentino Rossi è il campione che tutti conosciamo, a mio personalissimo e fallace giudizio lo è ancora e lo sarà in futuro, anche se ovviamente gli anni si fanno sentire e non potrà essere il dominatore assoluto che abbiamo conosciuto in passato.

Guido Meda mi fa divertire, ma soprattutto riesce a rendere meno noiosa una MotoGP che se fosse commentata da molti altri suoi colleghi, diventerebbe ancora più noiosa di quello che già è.

Sulla questione Rossi-Ducati: l'ho detto fino allo svenimento che non c'è un colpevole, ci sono solo un pilota che non riesce ad adattarsi alla moto che ha, e un'azienda che non riesce a trovare la strada giusta per cambiare la sua moto senza doverla stravolgere in tutto e per tutto. Ne più ne meno quello che è già accaduto con Melandri in passato, con la differenza che nel caso di Marco non c'era ne la volontà ne la necessità di cambiare perché in mano a Stoner la moto vinceva. Sono sicuro che se in un mondo parallelo il team fosse stato Stoner-Rossi, i nostri giornalisti sarebbero implosi sotto la pressione di vedere la moto competitiva, ma con il "pilota sbagliato" e sono certo che avrebbero chiesto a gran voce di modificarla anche se vincente, solo per poterla rendere competitiva per Rossi.
Purtroppo per Melandri, lui non è importante e intoccabile come Rossi, quindi era colpa sua, era un pilota finito e doveva farsi curare quando diceva che la Ducati era inguidabile.

Già da questa premessa potete notare che il vero problema del matrimonio Rossi-Ducati, al di là dei risultati chiaramente inguardabili, è nel come i giornalisti montano il caso, spingono perché in Ducati qualcuno si suicidi ammettendo le sue colpe, beatificando al contempo San Valentino Patrono degli introiti pubblicitari.

Perché è tutta lì la questione, Rossi merdesimo (come direbbe DesmoSkull), significa una sola cosa: meno spettatori, quindi meno soldi degli sponsor che pagano in base allo share televisivo.

Ecco quindi che la famosa "guerra" tra chi supporta Ducati e chi supporta Rossi, viene montata a dismisura dalla chiave di lettura che il giornalismo fatto di sponsor ci propone, e noi come beoti, dal cuore rosso o giallo, seguiamo quella traccia che loro hanno dato da seguire: chi insultando Rossi e chi insultando la Ducati, perché l'importante è che la gente ne parli di questa MotoGP, che guardi trasmissioni al limite del grottesco come Fuorigiri, che ascolti opinionisti che le sparano più grosse di un ubriaco al bar sport, il tutto per dare ulteriori cartucce ad entrambi gli schieramenti.

Oggi Cereghini ricordando il WDW, si chiede se al GP di Misano Rossi sarà contestato come allora da tifosi Ducati che lui definisce "cretini".

Caro Signor Cereghini, non ci conosciamo, ma io al WDW c'ero e credo che lei abbia vissuto un'esperienza traumatica in quell'occasione: venuto per decantare e promuovere il suo ultimo libro, si è presentato sul palco  montato nella tenda riservata ai club Ducati, (notoriamente lo spazio meno "amico" di Rossi), per poi parlare ogni volta che ha potuto del sorpasso Rossi-Stoner a Laguna Seca 2008, si aspettava decine di fan scatenati e osannanti? E' stato sostanzialmente ignorato se non contestato da chi in quel 2008 tifava Ducati, e ancora oggi il suo orgoglio ne soffre, lo capisco, ma usare la televisione per sfogare le sue frustrazioni non è giusto.

Non sono uno di quei, pochi ad onor del vero, tifosi che hanno fischiato Rossi al WDW, non l'ho fatto per rispetto verso l'uomo, non per stima nei confronti del pilota, ma oggi me ne pento, perché se tutti i ducatisti devono passare per ingrati o peggio "cretini" per aver osato fischiare un Rossi che voi cosiddetti giornalisti continuate a beatificare, allora sarebbe stato meglio essere tra quei pochi fischi: avrei avuto almeno un motivo per essere definito "cretino".

Essere un tifoso Ducati merita lo stesso identico rispetto che va riconosciuto a chi tifa Valentino Rossi, ma gli insulti e le battute al vetriolo di quest'ultimi nei confronti della Ducati non vengono bollate come comportamenti di "cretini": chi tifa Rossi è intoccabile e ha ragione a prescindere.

Pensate che l'impunità di chi tifa Rossi sia giusta perché "appoggiata" dai cosiddetti giornalisti di Mediaset? No miei cari amici di giallo vestiti: i vostri insulti sono giustificati dal fatto che siete più numerosi e quindi meglio tenersi stretti tutti i tifosi di Rossi piuttosto che essere obbiettivi e portare un po' di pace tra le contrapposte fazioni: si perderebbero più potenziali clienti agli sponsor scontentando i tifosi da stadio che poco hanno a che fare con il motociclismo. Vi stanno usando, stanno sfruttando il vostro giustificato e sacrosanto diritto di tifare Rossi, solo per i propri sponsor, sono certo che molti di quelli che sentite beatificare il funambolo di Tavullia, a telecamere spente direbbero cose che vi farebbero accapponare la pelle.

E' tutta una questione economica: si fanno gli interessi della maggioranza a discapito della minoranza.

Del resto pensateci: dopo gara del Quatar Lucchinelli si permette di dire che Rossi non può, a parità di moto, andare tanto quanto va Hayden. Risultato: Lucchinelli non sarà più ospite di Fuorigiri per metà stagione. Questo dovrebbe farvi capire quanto le voci di dissenso siano bandite dagli studi di Fuorigiri: Rossi Santo Subito, tutto il resto è censura.

Per questo motivo, nel mio piccolo, attuerò l'unica forma di protesta possibile: boicotterò i prodotti sponsor di Fuorigiri ed esorterò a non comprare i prodotti dello sponsor che paga lo stipendio a personaggi come Bobbiese e Cereghini e spero che altri Ducatisti come me, smettendo di limitarsi a insultarli, (cosa tanto inutile quanto controproducente), prendano esempio e dichiarino chiaramente che non compreranno mai e anzi sconsiglieranno a tutti di comprare i loro prodotti.

Vedremo se in questo modo potremo ottenere un minimo di imparzialità da parte di Mediaset, visto che Ducati sembra non avere un management sufficientemente deciso e risoluto da arginare questa situazione indecente.

Baci,
UsuL.

giovedì 23 agosto 2012

Stoner salterà la gara di Brnò

La caviglia di Stoner
come appariva dopo il GP di Indianapolis

Ho appena letto su Twitter la dichiarazione ufficiale del Team Honda Repsol:


Repsol Honda Team ‏@HRC_MotoGP
News: Casey will return to Australia tonight to have surgery on his damaged ankle. At this moment the recovery period is not known.
(Trad.: Casey tornerà questa notte in Australia per sottoporsi ad un intervento chirurgico alla caviglia. Al momento non si conoscono i tempi di recupero.)

Quindi Stoner, dopo la gara corsa nel dolore a Indianapolis e presumibilmente su consiglio dello staff medico, rinuncia al GP di Brnò e probabilmente anche al titolo mondiale, per tornare in Australia e operare la caviglia infortunatasi nella caduta del GP americano della scorsa settimana, come detto nel comunicato: i tempi di recupero dall'intervento non si conoscono ancora, quindi dovremo aspettare la prossima settimana per sapere se Stoner sarà in griglia già dal GP di Misano o se dovrà saltare anche quello.

Non posso che augurare, nel mio piccolo, una pronta guarigione al pilota australiano, sperando che torni al Mugello per garantire quello spettacolo che, con lui infortunato a Indianapolis è mancato totalmente.

In bocca al lupo!

Baci,

UsuL

Aspettando Brnò e Mosca

Oggi non ho voglia di scrivere, quindi mi prendo un giorno di ferie, tanto non mi paga nessuno quindi non cambia nulla!

Da domani inizia il week end delle gare, perché tra MotoGP e Superbike, saremo tutti impegnati su due fronti: io mi sto già organizzando per vedere la superpole su La7 in televisione, mentre con un occhio guarderò le prove della MotoGP via streaming sul sito Mediaset, (sempre che le trasmettano in streaming), avremmo potuto tranquillamente vederle consecutivamente, ma La7 ha deciso inspiegabilmente di trasmettere la superpole in differita di un'ora, andando così ad accavallarsi alle prove della GP, come suicidarsi dal punto di vista dello share televisivo, complimenti.

Vi lascio comunque un video dal quale prendere uno spunto di riflessione, se avete voglia di riflettere sotto questo sole: il commento di Giovanni Di Pillo alla gara di Indianapolis.

Personalmente condivido il 99% di quello che ha detto il buon vecchio Giò, solo la questione asfalto/cadute non condivido: avrei preferito un'analisi più critica sul sacrificio dei tanto sbandierati standard di sicurezza, in cambio della possibilità di correre negli States!

Buona visione!

Baci,

UsuL