Pagine

venerdì 10 agosto 2012

Rossi Ducati - La fine ufficiale del matrimonio che non s'era da fare

Niente più emicranie dall'anno prossimo per Rossi
(Credit derapate.it)
Il Comunicato Stampa apparso puntualmente, come predetto, questa mattina nel sito di Ducati Motor, pone la parole fine in modo ufficiale a questa travagliata e difficoltosa convivenza tra il pilota più amato della MotoGP e il marchio motociclistico più amato della MotoGP, (solo Ducati ha dei veri e propri tifosi, le altre marche godono del tifo riflesso dai loro piloti).

Il comunicato è ne più, ne meno di quello che mi aspettavo da un'azienda seria e sempre molto rispettosa dei suoi piloti: lineare, asciutto, senza accuse o altro, scritto con la mano ferma e decisa di chi ha già metabolizzato le delusioni in pista, e fuori, di un rapporto di collaborazione che non sarebbe mai andato a buon fine.

Visto che siamo al Bar Sport non farò come i giornalisti professionisti che scrivono due righe e poi copiano incollano il comunicato per scrivere il pezzo: i quarantenni con panzetta e birra alla mano, seduti al tavolino del Bar Sport, non leggono agli altri cosa c'è scritto sul comunicato stampa, ne parlano dicendo le loro castronerie ed è quello che voglio fare anche io, ma se proprio volete leggerlo integralmente lo trovate nel sito ufficiale Ducati a questo indirizzo: Comunicato Stampa Ducati.

A questo punto c'è da dire una cosa, e cioè che personalmente ho la sensazione che ci siano in realtà due Campionati Mondiali MotoGP: quello che si corre in pista e quello che si racconta al di fuori di essa.

Mai come in questi ultimi anni, quello che si corre in pista è noioso e spesso quasi scontato, di sicuro senza una vera lotta sportiva, ma solo un confronto tecnologico misurato con il cronometro e non con il coraggio e lo stile di guida dei piloti, mentre quello che si corre al di fuori, tra i commenti in televisione e le parole scritte su giornali e blog, è sempre movimentato e pieno di colpi di scena.

E' così che oramai stiamo vivendo la MotoGP: una gara a chi la spara più grossa e ci azzecca, un confronto su chi ha la percezione personale delle vicende tecniche e umane dei piloti che sia più condivisa dal totale degli appassionati e vince chi convince di più i tifosi su quello che pensa stia succedendo.

La sfida tanto conclamata di Rossi per rendere vincente la Ducati è stata la prima azione di convincimento della stampa: Ducati già vinceva con Stoner, non c'era nulla da salvare a Borgo Panigale, mentre Rossi aveva scelto di imporre a Yamaha un aut aut: o io o Lorenzo e a Iwata avevano scelto Lorenzo, quindi lui non aveva più una sella ufficiale per il 2011 se non quella di Ducati e se vi vengono a dire "Si, ma vinceva solo con Stoner", beh, mi spiace dirlo perché stimo sinceramente il talento di Rossi, ma vuol dire che Stoner è meglio di lui se, a parità di moto, è riuscito a vincere in sella alla Rossa, laddove Valentino arrivava quinto o sesto trenta e passa secondi dopo il primo, che spesso era proprio quello stesso Stoner, che su una moto così diversa dalla sua Desmo Sedici, era ancora lì, sul podio.

A questo punto il discorso è sempre quello: Rossi non ha voluto, saputo o potuto modificare il suo stile di guida per riuscire a vincere con Ducati e parallelamente Ducati non ha voluto, saputo o potuto modificare così radicalmente se stessa per poter vincere con Rossi. La ragione sta nel mezzo, senza se e senza ma, perché l'anno prossimo si sprecheranno quelli che continueranno a dire che Rossi in Ducati ha fatto la figura del pallone gonfiato, tutto chiacchiere e niente risultati, come se solo il passato sportivo di Ducati contasse per vincere, e quelli che metteranno in croce Ducati perché non sa fare una moto competitiva, visto che Rossi non ci ha vinto sopra, come se solo il pilota e il suo passato blasonato contassero per vincere.

Il 2013 è già ora, nelle parole di Guido Meda a proposito del divorzio tra Rossi e Ducati di qualche giorno fa: 

I rischi stanno piuttosto nella possibilità che la M1 lasciata nel 2010 non sia più la stessa moto che Valentino rimpiange e che i segni delle botte, quelle vere e quelle spirituali, prese con Ducati abbiano inciso il pilota.

In Mediaset stanno già preparando le scuse per giustificare Valentino Rossi se non sarà campione del mondo 2013 o peggio, se non riuscirà ad essere competitivo nemmeno su una Yamaha, perché l'importante per la MotoGP moderna non sono i risultati in pista, a prescindere dal pilota o dal mezzo: l'importante è che Valentino sia Valentino, perché senza di lui, ci hanno detto fino alla nausea, non c'è il vero spettacolo della MotoGP ed è per questo che, con tutto il rispetto e l'ammirazione che ho per Valentino Rossi, non vedo l'ora che si ritiri dalla massima serie, anzi, che si ritiri dal motociclismo: per non avere più la sensazione che quelli che gareggiano in MotoGP sono solo dei fantocci messi lì per essere sorpassati e battuti da Rossi, e con il timore che Valentino passi alla Superbike e sentire in televisione, (e di riflesso nei bar sport di tutt'Italia), che il Re del motociclismo va a rendere professionale e competitivo il campionato di serie B che noi motociclisti appassionati amiamo tanto e spesso preferiamo a quello che loro ci raccontano essere la massima serie.

E ora, visto che il Bar Sport in realtà è casa mia, il caffè devo ordinarmelo, farmelo e servirmelo da solo, quindi vi auguro una buona giornata e meditate gente: la MotoGP si corre in pista, non nei commenti dei giornalisti, ne tanto meno nelle chiacchiere dei blogger come me, usate la vostra testa, rispettate tutti, piloti e moto, e cercate di vivere in modo sano ed educato la passione delle due ruote che per noi motociclisti è rispetto reciproco con il sorriso nel casco e le dita della mano sinistra che salutano quando ci si incrocia per strada, lasciate le guerre d'opinione e il tifo da stadio a chi segue il calcio.

Baci,
UsuL

6 commenti:

  1. già che ci sei al bar fatti un bel paio di averna così vedrai ancora meglio quel catenaccio rosso e potrai sognare di parlare di una moto.....

    RispondiElimina
  2. Se definisci la D16 un catenaccio, se te quello già ubriaco, rossi merda

    RispondiElimina
  3. Ecco che arrivano i tifosi di calcio che pensano di poter parlare di moto.

    Un adesivo 46 giallo sulla vostra FIAT Multipla per fare di voi dei motociclisti. :)

    Rispettare gli altri è un concetto che forse non vi entra bene in testa e il rispetto passa innanzitutto dal coraggio di mettere il vostro nome al posto di "Anonimo" e poi per quello che scrivete.

    Buona serata ad entrambi.

    RispondiElimina
  4. da manuel tintarella brusaporco


    ciao hai visto questo link??
    http://www.facebook.com/manuel.brusaporco/posts/4434033211235?ref=notif&notif_t=feed_comment

    usul mi diverte sempre leggere i commenti dei fans di rossi che oggi bollano la ducati come un catenaccio. a pare che catenaccio credo non sia visto che la moto di quest'anno è stata realizzata in gran fretta visto che rossi non ha voluto saperne della gp0 (che con barberà è sempre piuttosto veloce in prova) e con cui un pilota sicuramente valido ma nn trascendentale come hayden va discretamente. io ricordo quando nel 2010, dopo la deludente stagione di rossi che sbottava contro la yamaha e contro lorenzo scappava in ducati e i giallini farneticavano del matrimonio eccezionale e vincente e io ero visto come un coglione quando argomentavo dei perchè rossi non combinerà niente e che la ducati non è un fulmine di guerra in mano di chiunque e tantomeno non lo sarà in mano all'invincibile (per i giallini) rossi... e adesso loro stanno li a parlar di catenacci..
    mah... par di sentir parlare dei parlamentari...

    cmq spero che nn te la sei presa a male che ti ho detto che se mai per miracolo mi risvegliassi domani mattina coi miliardi metterei in piedi un team con moto kawasaki :D e che le verdissime moto di akashi mi son sempre piaciute. e comunque ti dirò che per non correre il rischio che il mio team e i miei piloti siano trattati da lebbrosi dalla stampa italiana per non sbagliarmi li farei correre nella superbike e nell'endurance. e naturalmente standotene al bar sport vedresti su eurosport sfrecciare le kawasaki verdi e nere con la scritta TEAM BRUSAPORCO che giganteggia sulla carena e la bandiera disegnata sul serbatoio al tourist trophy


    ciao ciao

    RispondiElimina
  5. bandiera dipinta sul serbatoio sarà la bandiera a scacchi simbolo appunto del mio ipotetico team :)

    RispondiElimina
  6. manuel tintarella brusaporco

    neanche farlo apposta dovizioso ha firmato per ducati...


    :(



    (se hai fb aggiungimi che magari si riesce a chattar di moto :DD )

    RispondiElimina