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martedì 7 agosto 2012

Il tomento estivo "Ducati si, Ducati no" è finito

Rossi saluta e se ne torna in Yamaha
L'onore di mettere la parola fine al tormento estivo sulla permanenza in Ducati del funambolo di Tavullia, Valentino Rossi, è spettato a Luca Budel, il direttore di Sportmediaset Motori, con un suo piccolo articolo sul loro sito: MOTOGP: ROSSI-YAMAHA, È FATTA.

Sinceramente, al di là delle preferenze personali e delle considerazioni che se ne possono trarre, sono felice che si sia messa la parola fine a questa travagliata attesa di una decisione da parte di Rossi sul suo futuro, in parte perché come appassionato Ducati volevo capire il destino del marchio in MotoGP e in parte perché penso che tutto questo show mediatico sulle scelte di mercato e sulle fantasie per il futuro di Rossi, siano deleterio per lo sport del motociclismo che dovrebbe essere incentrato sulle gare, non su cosa farà l'anno prossimo questo o quel pilota.

Ci stiamo sempre più avvicinando alla percezione di un motociclismo visto un po' come il calcio: fatto di singoli elementi che mettono in secondo piano tutto il lavoro di intere squadre, di pettegolezzi e ipotesi più o meno possibili che trovano più spazio dei risultati reali e tangibili, di gare commentate parlando del possibile futuro di questo o quel pilota in sella a questa o quella moto e non di cosa succede in pista.

Ora da dirimere rimane solo la questione su chi sarà il compagno del coriaceo Nicky Hayden in sella alla seconda Ducati del team factory per i prossimi due anni.

Nel suo articolo Luca Budel indica i due nomi più scontati: Andrea Dovizioso e Cal Crutchlow, ma secondo me la scelta potrebbe essere diversa, anzi dovrebbe essere diversa.

In passato Ducati ha vinto quando ha scommesso su un pilota giovane, un pilota acerbo che non avesse uno stile personale per guidare una MotoGP e secondo me è proprio questo che ha reso così difficile il rapporto con Rossi: lo stile di guida.

Mi spiego meglio: se un pilota è abituato da diverse stagioni a guidare una moto con determinate caratteristiche tecniche, sarà per lui difficile abituarsi alla nuova moto, anche e soprattutto se questa è fortemente diversa da quella che è abituato a guidare.
Rossi non è riuscito a passare dallo "stile Yamaha" allo "stile Ducati", Dovizioso ha fatto fatica a passare dallo "stile Honda" allo "stile Yamaha" e via dicendo.
A questo punto non sarebbe meglio che Ducati, con un pizzico di umiltà e scommettendo sul futuro di giovani promesse, tenendo fermo il concetto dello Junior Team con Pramac, non pensasse di prendere Iannone come compagno di squadra di Hayden, portando parallelamente Redding e Petrucci nel team Pramac?

Secondo me il vantaggio di avere Iannone nel team principale sarebbe quello di fare una scommessa su un pilota vincente e costante, ma senza un'impostazione precisa nello stile di guida di una MotoGP, fresco di un campionato come quello della Moto2, in cui le moto vanno strizzate per le palle e di certo non guidate di raffinatezza come si farebbe con una Yamaha MotoGP e quindi com'è abituato ora Dovizioso.

Non fraintendetemi, stimo e ammiro sia Dovizioso che Crutchlow, ma non è tanto una questione di talento fine a se stesso, queste due stagioni con Rossi lo dimostrano ampiamente: il talento del pilota poco importa in un mondo in cui le moto sono così estreme che non permettono risultati a chi non ne asseconda le caratteristiche e penso che Dovizioso abbia uno stile di guida molto pulito e preciso, in stile Valentino, che quindi mal si adatterebbe alla Ducati, mentre Crutchlow, come ha già detto Hayden qualche settimana fa, ha uno stile troppo esuberante per una moto che va assecondata e domata.

Ci sono poi mille fattori completamente esterni al puro e semplice talento del pilota da considerarsi nell'assegnazione di una sella su di una moto ufficiale, innanzitutto la nazionalità: Hayden è importante per Ducati nel senso che comunque, al di là dei risultati, porta visibilità negli States, ma l'altra guida, per mantenere certi sponsor marcatamente italiani e impegnati soprattutto nel mercato italiano, dovrebbe essere un nostro connazionale che sarebbe molto più appetibile di un inglese come Crutchlow, questo metterebbe in vantaggio Dovizioso, ma siamo sicuri che lo stesso Andrea voglia una Ducati?
E così ritorniamo su Iannone: italiano, giovane, a suo modo un personaggio simpatico che può essere un'attrattiva per gli sponsor, insomma sia tecnicamente che a livello marketing Ianno per me sarebbe la scelta perfetta.


Vedremo cosa decideranno i vertici di Ducati Corse, nel frattempo possiamo goderci un po' di relax questo Ferragosto, con il cuore in pace sapendo che Valentino sarà di nuovo competitivo l'anno prossimo da un lato e perché no, sperando anche in una Ducati che gli dia del filo da torcere in pista, stavolta agonisticamente parlando, dall'altro.

Baci,
UsuL

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