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domenica 15 luglio 2012

MotoGP, MotoGP delle mie brame, qual'è il circuito più bello del reame?

Il casco di Rossi per il Mugello
Ebbene si, la risposta alla domanda nel titolo del post è proprio scontata: il MUGELLO!


Certo io sono di parte, sono così fanatico del circuito del Mugello che con mia moglie l'abbiamo scelto come tabella per indicare i posti al pranzo del nostro matrimonio, compresi i segna posti sui tavoli che erano i nomi delle curve, ma il Mugello riserva sempre delle sorprese e delle emozioni così intense da meritarsi il titolo di Università delle due ruote che fu di Assen.


E anche quest'anno non ha disatteso le aspettative di tutti noi appassionati, regalandoci tre gare splendide, anche la MotoGP, pur sempre leggermente soporifera, ha dato uno spettacolo molto al di là della media stagionale!


Moto3: i ragazzini pazzi della classe più piccola del Motomondiale se le sono date di santa ragione, ammucchiati l'uno contro l'altro in perenne ricerca della scia giusta per lanciare le loro motine a velocità che si fa fatica a credere possano raggiungere ed è stato un piacere unico vedere la gara di un Romano Fenati con tanta voglia di riscattare la gara tedesca in cui, diciamocelo, c'ha fatto una figuraccia. Così il buon Romano corre una gara al limite del perfetto, provandoci sempre quando ha potuto, cercando di scappare in solitaria quando ne ha avuto l'occasione, salvo poi ritornare nel gruppetto degli inseguitori quando ha visto che non ne aveva per andarsene da solo, aspettando la sua occasione, capendo quando i due piloti che guidano il mondiale hanno deciso di cambiare marcia e dare lo strappo vincente a pochi giri dal termine, riuscendo a non perderne la scia, cosa che non è riuscita all'altro italiano Antonelli che purtroppo è rimasto nel gruppetto degli inseguitori che avevano perso il traino dei migliori. Anche il finale se l'è giocato nel migliore dei modi, trovando la concentrazione e la freddezza per riuscire a sfruttare le scie di Cortese e Vinales solo per poi prendere la sua strada, in modo deciso ha voluto provare il tutto per tutto nella volata finale e anche se per poco non è riuscito a portare a casa la vittoria, ha dimostrato di avere l'intelligenza e il sangue freddo necessari per stare tra i migliori al mondo. La bandiera a scacchi lo vede secondo e noi lo vediamo bene per il futuro! Spero sempre che non ceda alla pressione delle aspettative intorno a lui.


Moto2: Iannone show!
Ebbene si, il pilota dalla capigliatura improbabile è riuscito a vincere sul circuito di casa e l'ha fatto da vero campione, guidando al massimo, senza mai risparmiarsi, ma con il giusto piglio e la concentrazione di chi arriva al limite e quando può cerca anche di superarlo, ma sempre attento a non strafare per la voglia di dimostrare tutto subito.
Rimane nel gruppo dei migliori, fa la sua parte, cerca di andarsene, ma non ci riesce e quando vede 
Espargarò tentare la fuga, si sbarazza di un Luthi bravissimo e generoso nel suo tentativo di star dietro allo spagnolo, ma che lo rallentava, così Iannone si lancia all'inseguimento, fa segnare il giro più veloce in quel momento e va a riprendere Policio, lo supera all'inizio dell'ultimo giro, rintuzza gli attacchi dello spagnolo e va a vincere con mia immensa gioia perché dall'inizio di quell'ultimo, infinito giro non riuscivo più a respirare, col fiato sospeso in religioso silenzio, con gli occhi fuori dalle orbite e lo stesso animo con cui si guarda la scena principale di un film horror, quando speri non succeda niente, ma hai paura del colpo di scena.
La bandiera a scacchi che lo saluta per primo mi permette di lanciare un liberatorio urlo di gioia e di tornare a respirare.


MotoGP: la gara meno soporifera della stagione!
Da qui a dire che sia stata una gara all'altezza dello spettacolo di un tempo ne passa, ma se non altro la palpebra non calava.

"Pedrosa parte a fionda", nella cabina di commento di Italia1 erano preparati a dirlo come ogni domenica di gara e l'hanno detto, salvo poi accorgersi con un pizzico di stupore che questa volta è stato Lorenzo a partire come una fionda!
Da quel momento il buon Jorge se ne va, aumentando lentamente, ma inesorabilmente il suo vantaggio sugli inseguitori che come ci hanno abituato da un po' di tempo a questa parte sono Pedrosa e Dovizioso.

Nelle immediate retrovie scatta la sfida tra Bradl e Hayden e dietro di loro Valentino Rossi si libera delle CRT e trascina Crutchlow per tutto il Gran Premio, Meda non sa se lodare il buon Hayden che sembrava destinato a perdere ogni velleità di sorpassare Bradl e andare alla caccia del terzo posto di Dovizioso, oppure sorvolare con garbo sulle prestazioni dell'americano, ricordandosi che Nicky guida la stessa moto tanto disprezzata da Valentino Rossi.
Ci pensa Nicky a cambiare le carte in tavola perché quando la coppia di Mediaset fa notare che oramai sta perdendo contatto da Bradl e viene risucchiato dalla coppietta Rossi-Crutchlow amorevolmente in scia dall'inizio del GP, l'americano più amato dai Ducatisti chiude la vena, riprende il tedesco proprio quando inizia a sentire sul collo il fiato del pesarese.
Quando Nicky sfrutta la scia di Bradl all'inizio dell'ultimo giro, riesce a superarlo alla San Donato, ma il tedesco non ci sta e lo ripassa alla prima variante, manovra che non gli riesce tanto bene: lo spinge fuori dalla traiettoria ideale e Hayden si ritrova in un attimo dietro alla coppietta di cui sopra e chiude settimo.
Non me ne voglia Valentino Rossi, ma il suo quinto posto non se l'è per nulla meritato e i suoi tifosi più sfegatati festeggiano il loro campione, primo delle Ducati, manco fosse un premio, ma se è veramente il campione che tutti continuano a ricordarmi essere, perché Hayden ha lottato fino all'ultimo giro per il quarto posto, mentre lui ha dovuto fare una gara in attesa salvo poi arrivare quinto e come al solito per demerito degli altri e non merito suo?
Se Hayden lotta per il quarto posto, mi aspetto che Rossi, essendo il talento che è, lotti per il podio.

Ma tant'è, il funambolo di Tavullia ci sta abituando a gare corse in riserva, aspettando che gli altri facciano un errore per poi arrivare all'arrivo timbrare il cartellino e tornarsene a casa.
E' un po' quello che sta facendo anche al di fuori della pista: aspetta di vedere cosa fanno gli altri: AUDI licenzierà l'intero staff tecnico di Ducati che ostinatamente si rifiuta di progettare una brutta copia della Yamaha per lui? Se si allora resta, se no allora se ne va, perché se non è una moto costruita con la logica giapponese lui non la sa guidare e quindi meglio andarsene.
Quindi mi viene spontanea una domanda: se è vero che ci si mette tanto tempo a progettare, costruire e sviluppare una moto e se è vero che Ducati costruirà una moto diversa a seconda che Valentino resti o meno, cosa aspetta Rossi a decidersi di dire cosa vuole fare? Più lui ci tiene sulle spine, meno tempo rimane per sviluppare una moto, che sia una Ducati se se ne va, o una Yamacati se resta.
Spero solo che non la tiri lunga pur sapendo che se ne andrà, solo per sapere che a Ducati rimarrà poco tempo per sviluppare una moto vincente per l'anno prossimo e poterle battere nel 2013 solo per poter dire: "Visto? Non ero io, era la moto!".
Lo so, tendo a essere paranoico ogni tanto, ma spesso scopro poi di essere stato più realistico che paranoico.
Per la cronaca vince Lorenzo, ricambiando a Pedrosa l'umiliata subita in Germania, mentre al terzo posto arriva un Dovizioso alla caccia di una Yamaha ufficiale.
A proposito di Dovizioso: non sono del tutto sicuro perché ero distratto dalla mia creatura pelosa che voleva giocare, ma mi pare di averlo sentito schivare l'ennesima domanda imbarazzante per tutto il mondo del giornalismo, rivoltagli come al solito dal genio incompreso dei paddock: Bobbiese.
L'uomo dai capelli meno credibili del mondo, con il solito sorriso vagamente sadico, gli chiede se nel caso la seconda Yamaha ufficiale andasse all'unico e solo pilota di cui sa parlare, Valentino Rossi, lui andrebbe su una Ducati?
Il povero pilota cosa dovrebbe rispondere? Io non so se Bobbiese si rende conto di che razza di domande fa, ma sinceramente cosa si spettava che rispondesse? "Si guarda, sarei felice di andare a fare la figura dello scarso su una Ducati snaturata e resa perdente da Rossi, che mi soffierebbe il posto su una Yamaha ufficiale per cui mi sto ammazzando ad ogni staccata quest'anno, solo per potervi sentir dire che lui è il migliore del mondo e che io non so andare sulla rossa di Borgo Panigale."
In studio con Bobbiese ci sono anche Agostini, Cereghini che stranamente non ha ricordato il sorpasso di Valentino su Stoner a Laguna Seca, forse perché l'australiano non ne ha fatta una giusta e ha chiuso all'ottavo posto a 30 secondi da Lorenzo dopo averne combinate di cotte e di crude e, strano ma vero, c'è anche Lucchinelli che fino a questo GP era sparito dai teleschermi di Mediaset, forse perché alla prima gara della stagione aveva avuto il coraggio di dire che Valentino non può non dare almeno mezzo secondo al giro al suo compagno di squadra, gli aveva dato la colpa delle prestazioni ridicole, non si fa e difatti è sparito dai teleschermi, esodato verso il dimenticatoio. Probabilmente ha firmato un impegno scritto a non criticare Valentino in alcun modo, si vedeva che voleva farlo, ma si mordeva la lingua di tanto in tanto: deve portare a casa la pagnotta pure lui a fine mese, tiene famiglia.


Ora tutti pronti per andare oltre oceano, a Laguna Seca, Cereghini non aspetta altro che commentare lo splendido sorpasso al cavatappi che sicuramente Valentino Rossi farà su Barberà per andare a conquistare imperiosamente il sesto posto in classifica generale, ma sopratutto il primato nella speciale classifica delle Ducati!


Baci,
UsuL




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