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lunedì 9 luglio 2012

La vendetta teutonica

Valentino festeggia la vittoria al DesmoChallenge
Ebbene si, la vendetta teutonica per la sconfitta negli europei delle signorine che tirano calci al pallone, stando attente all'acconciatura, si è manifestata sotto forma di un week end di sfiga abnorme nel gran premio tedesco corso al Sachsenring.


Siamo partiti male già dalla prima gara, la Moto2, con il nostro Iannone che lottava a denti stretti per la vittoria, cercando di star dietro ad un Marquez la cui moto va MOLTO più della sua, ma non era un monomarca, tutto uguale, motori punzonati etc etc? Guardando la gara, durante il rettilineo precedente alla curva che è stata "fatale" per la gara del buon Ianno, si vedeva come quest'ultimo, pur essendo uscito benissimo dalla curva precedente nella scia dello spagnolo, questo gli andava via di velocità pura e semplice, non curante del fatto che, in teoria, se le moto fossero veramente uguali per lo meno Iannone avrebbe dovuto rimanere in scia e non essere lasciato indietro come una MotoGP semina una CRT. Credo che anche per questo il nostro pilota dalla criniera improbabile abbia staccato troppo lungo e troppo forte, perdendo l'anteriore e andando a seminare la ghiaia della via di fuga.
Una parziale consolazione viene da San Marino: De Angelis ringalluzzito dalla nuova moto che il team gli ha fornito, fa una splendida rimonta e chiude sul terzo gradino del podio, personalmente non ho ancora capito se devo considerarlo italiano o no, questa cosa di San Marino mi confonde quasi più di Sandro Cortese: ogni volta devo ricordarmi che è tedesco a dispetto del nome.
Per il resto della gara di Moto2, schianto di Iannone a parte, non è stata più di tanto emozionante: ha vinto colui che Honda ha predestinato come successore sulla sella di Stoner, forse è anche questa cosa che mi fa sempre pensare male della sua moto: Honda sicuramente lo vuole in MotoGP da campione della Moto2, i motori della Moto2 li fa la Honda, la casa giapponese ha già dimostrato che le regole le scrive, cancella e se ne infischia quando serve, ovviamente un controllo al banco a "sorpresa" della moto di Marquez è fuori discussione, quindi non sapremo mai se la mia è solo paranoia o c'è un fondo di realtà.


Anche nella Moto3 la vendetta teutonica ha colpito duro: dopo una gara della MotoGP sull'asciutto, i piccoli campioncini si sono ritrovati sotto la pioggia e non poca direi.
L'acquazzone ha scombinato tutto, il dominatore assoluto della categoria, Maverik Vinales, ha chiuso il gas, navigando intorno alla ventesima posizione, ma soprattutto il buon Romano Fenati ha dovuto affrontare per la seconda volta dopo le prove ufficiali di sabato, l'incubo pioggia. Romano sembra allergico all'acqua più di un gatto, non sembra "rallentato" e "meno incisivo" come il leader della classifica di cui sopra, sembra proprio atterrito dalla situazione, in cabina di commento avevano provato, durante le prove libere, a giustificarlo pensando a qualche problema tecnico grave, ma la moto era in ordine: l'unico problema è il pilota.
Fenati era alla prima esperienza di gara sul bagnato a quel che dicono e il Sachsenring non è di certo la pista migliore dove fare la gavetta, ma sta di fatto che il buon Romano deve allenarsi e non poco per affrontare questa situazione, spero che la Federazione s'impegni per risolvere il suo problema quanto prima, perché vederlo doppiato da piloti che prima di ieri se lo sognavano di stare con lui, fa male, troppo male, a noi e soprattutto a lui.


Arriviamo quindi alla classe regina: Pedrosa parte come avesse un razzo di Goldrake tra le chiappette, Stoner lo segue a ruota, gli altri dopo qualche giro manco li vedono più. Lorenzo al terzo posto gira solo come un cane per tutto il gran premio, Dovizioso Crutchlow e Spies se le danno di santa ragione per il quarto posto e questa loro lotta fratricida forse li rallenta un pizzico, quel tanto che basta a Bradl per rimanere a contatto, ma non troppo, guidando il gruppetto della categoria Ducati, dove Hayden Barberà e Rossi si giocano il primato nella speciale classifica del monomarca di Borgo Panigale, inaugurato quest'anno per poter dire che Valentino ha vinto qualcosa.
Il colpo di scena arriva all'ultimo giro: Stoner sbaglia la frenata e si stende, Pedrosa riesce a vincere per la prima volta quest'anno, peccato che Dani non è Valentino, se no subito avrebbero detto che Stoner era caduto per la sua pressione psicologica, invece no, Pedrosa non è Rossi, quindi non ha meriti: è solo Stoner che ha fatto la cappellata.


Nelle retrovie Crutchlow va lungo e per poco non si stende, ma riesce a rientrare in pista appena dietro al gruppetto del monomarca Ducati, immagino le bestemmie che ha tirato nel casco pensando allo scorso gran premio quando s'è ritrovato nella stessa situazione, ma questa volta non era l'unica MotoGP "vera" nel pacchetto di mischia: c'era anche il buon Bautista che avendo dovuto scontare la penalità per la mina alla prima curva della volta scorsa, era partito ultimo e pian piano aveva superato tutte le CRT sparse dall'organizzazione sul circuito giusto per inquadrare qualcuno a caso di quando in quando, per poi arrivare negli ultimi giri a prendere anche quelli del Ducati Challenge. Ne fa le spese il povero Hayden che viene passato sia da Crutchlow che da Barberà, un vero peccato perché Nicky s'era fatto un mazzo come una capanna per cercare di superare Bradl, era stato l'unico ducatista a credere di avere una MotoGP sotto le chiappe a stelle e strisce, invece si ritrova decimo alla fine della gara.
Valentino ha fatto il campione: ha lasciato che Hayden tirasse il treno degli inseguitori dietro a Bradl, che Barberà facesse vedere gli sponsor superandolo di quando in quando, (solo per poi tornare in scia) e alla fine prende lui la testa del Desmo Challenge e lo vince con l'autorevolezza del nove volte campione del mondo.
Di passare Bradl non se ne parla nemmeno: avrebbe dovuto prendere qualche rischio di troppo, non si fa.


Alla fine della giornata motoristica, (si ho guardato anche una parte del Gran Premio di Formula1, tra la MotoGP e la Moto3, giusto il tempo che la gara si trasformasse nell'ennesima corsa a cronometro tra un pit stop e l'altro), è finita, con la bocca amara per i nostri piloti e le nostre moto. Lo so che dovrei essere contento lo stesso, del resto il cugino di San Marino e Dovizioso hanno portato a casa due medaglie di bronzo, ma proprio non riesco ad essere contento e soddisfatto: il mio cuore ducatista piange ogni domenica di più e mi accorgo che piangeva di meno quando Stoner si sdraiava con la sua rossa di Borgo Panigale, perché almeno era sempre davanti e ci provava.


Baci,
UsuL   

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