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mercoledì 16 maggio 2012

Superbike vs MotoGP la guerra dei giornalisti

Italia ... UNO!
Dopo l'annuncio di SKY, arriva anche quello di Mediaset a riguardo dei diritti televisivi della MotoGP, quindi riassumendo: nel 2013 Mediaset si fa in due e si prende carico sia della MotoGP che della Superbike, mentre SKY subentra nella MotoGP dal 2014.


Questa è la cronaca "seria", mentre sul fronte della cronaca da bar, che come si nota dal titolo del mio blog è l'unica che posso permettermi di fare, la guerra a colpi di 140 caratteri su Twitter, è più calda che mai, con Misterhelmet da un lato e Guido Meda dall'altro.


Nel mezzo tante persone qualsiasi come me, che un po' leggono le stoccate da un lato e dall'altro, e un po' commentano o cercano di "inserirsi" nella contesa.


Alla fine della fiera si tratta solo di campanilismo in stile calcistico tra chi, come Meda è appassionato di MotoGP e chi come Misterhelmet è appassionato di Superbike?


Non credo: il punto è che, pur se ogni tanto ci casco anche io, noi persone comuni che viviamo le gara solo dalla televisione, non possiamo capire veramente il loro campanilismo, più che altro perché un conto è guardare le gare, un altro è l'essere lì in circuito, vivere interi week end in mezzo a team e piloti, fare serata con i tecnici a ridere e scherzare, diventa una grande famiglia allargata e per una persona come Meda, pensare che la azienda ha abbandonato la copertura mediatica di quella famiglia, pur capendone ovviamente i motivi, dev'essere una brutta sensazione.


Poi la voglia di punzecchiare e stuzzicare non manca nemmeno a me, devo essere sincero, del resto negli ultimi anni le stoccate alla Superbike in casa Mediaset non sono mancate e per chi ama il motociclismo in generale, non è facile guardare la MotoGP e sentire quelle battutine sulla Superbike, a prescindere dal fatto che la SBK sia effettivamente o meno inferiore alla GP.
E' ovvio che personaggi come Misterhelmet si "accaniscano" sulla redazione Mediaset che un anno fa crocifiggeva la Superbike e che da domani dovrà beatificarla, perché il lavoro è lavoro e di sicuro non potranno "sminuire" il giocattolo che hanno appena comprato.


Per tracciare una linea di confine in questo discorso che rischia di diventare un cerchio di "è vero che, ma ...", dico solo che al di là degli sfoghi più o meno giusti di alcuni, sarà interessante vedere nei prossimi giorni, come i giornalisti gestiranno una situazione che li vede protagonisti di quelle speculazioni, critiche e ipotesi che fino a qualche giorno fa erano loro a fare a proposito di Valentino Rossi e di cosa farà l'anno prossimo.


E' proprio vero: la vita è una ruota che gira.


Baci,
UsuL.

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