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mercoledì 2 maggio 2012

Rispondendo a Paolo Gozzi sul futuro della SBK

Paolo Gozzi
Preparandomi alla trasferta di Monza, leggevo questo articolo/riflessione di Paolo Gozzi a proposito di come dovrebbe/potrebbe cambiare la Superbike nel prossimo futuro.


Per chi mi ha letto in questi prime settimane di pubblicazioni sul mio blog, sa che mi sta a cuore l'argomento, perché sono fermamente convinto che modificare l'attuale struttura delle gare della Superbike è l'unico passo logico da farsi, sopratutto per rendere il campionato più telegenico dando maggiore appetibilità anche agli sponsor, senza i quali, si sa, non si farebbe nulla.


Gozzi chiede il parere dei suoi lettori e io, da bravo "giornalista specializzato da sottoscala", come sicuramente mi definirebbe lui, gli rispondo condividendo le mie impressioni con voi.


Alla fine del bel articolo, Gozzi sintetizza i suoi possibili futuri per la SBK in tre punti:
1. Tutto come adesso: due manche con tre ore di intervallo.
2. Una gara unica, con pit stop obbligatorio.
3. Due gare più brevi ma in successione, con intervallo di 20 minuti.


Invitando i suoi lettori a proporre nuovi futuri possibili, io personalmente sono molto interessato ad uno di questi punti, ma andiamo per gradi.


1. Tutto rimane così com'è.


Sinceramente, da appassionato della Superbike, mi piace il sistema attuale, per vari motivi logici oltre al semplice fatto che è quello a cui siamo abituati, ma c'è anche da dire che crea molto più "movimento" nel campionato: non siamo di fronte a una gara secca, i punti assegnati sono sempre "suddivisi" in due gare che, essendo disputate in due momenti diversi della giornata, spesso sono molto diverse tra loro, vuoi per le modifiche alle moto tra una gara e l'altra che possono correggere eventuali piccoli problemi riscontrati in gara uno, vuoi per le condizioni metereologiche che possono essere molto diverse tra la tarda mattina e il primo pomeriggio.
Le due manche sono perfette per il pubblico in pista: riempiono la giornata degli spettatori che così hanno più spettacolo nel corso della giornata, ma rimane il fatto scottante che per i telespettatori, ma in generale per il pubblico a casa sia esso alla TV o meno, diventa molto difficile poter seguire con continuità una giornata di gara, spesso significa non muoversi di casa per poter vedere entrambe le manche oppure dover sacrificare la visione di una delle due.
Se tutto quindi rimanesse così com'è non si perderebbe nulla, ma non si guadagnerebbe nulla, la Superbike rimarrebbe il campionato più amato dai veri motociclisti, ma nulla di più: non farebbe mai presa sul grande pubblico.


2. Una gara unica con pit stop.


Quest'idea circola da un po' tra i "bene informati" del web, ma sinceramente non mi piace per nulla: si tratterebbe infatti di creare, come già ho detto in passato, un ibrido tra un Gran Premio e una gara di Endurance, più lunga di un GP, ma più corta di una gara di durata, con un pit stop obbligatorio per tutti.
Cosa non mi piace di questa formula?
Innanzitutto il pit stop, tralasciando gli eventuali problemi economici per i team dovuti all'allestimento di sistemi per il rifornimento rapido e il cambio gomme, (non sono macchine, non basta svitare i bulloni e via), quello che proprio non mi piace dell'idea del pit stop è che si creerebbe un paradosso come nella Formula1, in cui negli anni la strategia ha falsato più di una gara: basta un errore da parte di un meccanico o di chi decide quando il pilota deve rientrare, per far perdere posizioni su posizioni al pilota.

Anche la durata non mi convince: è vero che non sarebbe come una gara di Endurance, ma si parla comunque di quadruplicare il numero di giri, (ho letto che li si vuole portare a 70/80 giri), quindi una durata corsa di almeno un paio d'ore, una gara così lunga non credo che possa essere più di tanto appetibile per un pubblico televisivo di "non appassionati", oltre al fatto che si perderebbe sicuramente lo spirito combattivo e sopra le righe che è la caratteristica più bella della SBK: con tanti giri in ballo i piloti tenderebbero a gestire di più la gara con un occhio alla sua durata, andando così a correre con l'occhio alla strategia più che al sorpasso.


3. Due mini gare in successione.


Quest'idea mi piace moltissimo: secondo me sarebbe senz'altro una novità, accentuerebbe l'agonismo a tutti i costi delle due manche, creerebbe una gara più vicina alle esigenze televisive, manterrebbe anche la possibilità di assestare il set up della moto tra le due gare.
Darebbe modo ai piloti di dare il massimo in entrambe le manche, tranquilli per il fatto che nella breve pausa tra le due gare, le loro moto verrebbero rifornite, le gomme verrebbero cambiate ed eventuali piccole modifiche dell'assetto potrebbero correggere comportamenti non voluti del mezzo.
Il tutto per una durata corsa di un'ora o poco più, perfetto per la televisione.


Staremo a vedere cosa decideranno di fare i vertici della Infront!


Baci,
UsuL.

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