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domenica 13 maggio 2012

Domenica d'infarto

Melandri festeggia la prima vittoria BMW: la sua.
Che Domenica da infarto!


Penso innanzitutto all'odio che le consorti e le compagne proveranno per i loro uomini, imbullonati ai divani in una giornata motoristica tra le più impegnative, iniziata con gara1 della Superbike, continuata con il Gran Premio di Formula1 e subito dopo seguita da gara2 della SBK, mancava solo la MotoGP, ma forse è stato un bene così perché se non altro noi piccoli appassionati guardoni di Twitter, abbiamo potuto leggere tutti i messaggi di apprezzamento ai piloti Superbike da parte di tanti piloti e tecnici della "classe regina", tra cui il messaggio di Valentino Rossi che laconicamente dice: "Che razza di gara la Superbike!Che bagarre,bravi tutti,peccato per le BMW all'ultima curva. Purtroppo le nostre gare sono diventate molto più noiose.".


Ed è stata proprio una domenica da triplo infarto del miocardio per gli appassionati di motociclismo, sostenitori di qualsiasi marchio o pilota, perché lo spettacolo messo in pista da Melandri, Haslam, Biaggi, Rea e Sykes sia in gara1 che in gara2 è stato veramente incredibile: cinque piloti continuamente in bagarre, senza strategie, senza tattiche di squadra, solo tanta passione e agonismo.


Gara1 vede la prima vittoria della BMW nel mondiale Superbike con Marco Melandri, che coincide con la prima doppietta, visto che il buon Marco è seguito sul traguardo dal compagno di squadra Haslam, la gioia e l'entusiasmo per questo risultato hanno mandato alle stelle il morale, che all'ultima curva di gara2 è ridisceso alle stalle, quando nella battaglia per conquistare la vittoria, la BMW di Haslam viene toccata dalla Honda di Rea e cadendo, in perfetto stile bowling, stende anche la moto gemella del suo compagno di squadra Melandri e così il sogno della doppietta replicata in gara2 svanisce nel più rovinoso dei modi con le due moto della casa tedesca che rotolano nella sabbia all'esterno dell'ultima curva, dell'ultimo giro, di una gara vissuta curva dopo curva, senza certezze su chi fosse il migliore, senza guardare i rilevamenti cronometrici perché quando i piloti respirano direttamente i gas i scarico di chi li precede, non c'è cronometro che tenga, c'è solo la passione della corsa.


L'anno prossimo Mediaset trasmetterà la Superbike, mentre la MotoGP passerà a SKY, sono sicuro che dopo una domenica come questa, nell'azienda del biscione si stanno sfregando le mani, pensando a quanto spettacolo potranno offrire al loro pubblico, sopratutto in rapporto alle gare che ora trasmettono, che potrebbero far meritare a Ezpeleta, il patron della MotoGP, una laurea onoris causa come Anestesista specializzato.
Ora rimane da capire come si muoverà tutto il mercato del giornalismo sportivo: Guido Meda seguirà l'azienda nel nuovo campionato o seguirà il vecchio campionato nella nuova azienda?
E se Meda passerà a SKY per continuare a seguire la MotoGP, chi lo sostituirà ai microfoni di Mediaset? Che sia lecito sperare nel ritorno del "Grande Vecchio", Giovanni Di Pillo?

Di Valentino Rossi in Superbike non ne voglio nemmeno parlare, so che ci sono voci che lo vorrebbero nel team BMW Motorrad al posto di Melandri nel caso il funambolo di Tavullia si trasferisse di campionato, ma sinceramente ora come ora credo che sia molto, troppo presto per parlarne: cadrei anche io nella "trappola" del dare notizie "possibili" e nulla di più, ma se saprò qualcosa di più concreto ne parlerò.


Resta il fatto che oggi abbiamo vissuto una domenica che non ho problemi a definire il "Nirvana dell'agonismo motociclistico" e spero di viverne ancora molte così, senza misurare la prestazione di un duello in pista in base ai tempi sul giro, ma solo in base alle staccate, ai sorpassi e perché no, anche alle sportellate.


Baci,
UsuL.

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