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mercoledì 11 aprile 2012

Twitter, lo stalking e l'illusione dell'amicizia.

Personalmente non ho mai utilizzato "veramente" Twitter, riuscite a immaginarvi il sottoscritto "costretto" in 140 caratteri?
Sta di fatto che Lorenzo, (non io che sono quello famoso, quello sconosciuto che si chiama Jorge), negli scorsi anni ha iniziato il trend di usare questo programma tra i paddock della MotoGP, seguito poi da molti altri piloti e cronisti, con l'arrivo di Valentino Rossi è diventato un must per ogni addetto ai lavori e per ogni tifoso avere un account per cinguettare, o meglio per leggere i cinguettii.

Ho provato anche io a iscrivermi, ancora qualche tempo fa, e dopo mesi di utilizzo posso iniziare a fare un primo bilancio.

Twitter viene definito un programma per "stalker", ma in realtà quello che i personaggi condividono lo fanno volontariamente, mica vengono spiati, è nella filosofia stessa di Twitter essere un mezzo per diffondere a chiunque qualunque cosa di voglia, ma l'utilizzo di questo programma da parte della gente comune crea una strana sensazione: leggere i cinguettii di personaggi famosi ti da l'illusione di essere un amico, da l'illusione che stiano parlando a te, ma non è così: tu sei sempre un perfetto signor nessuno e come tale molto probabilmente verrai trattato.

Di contro però devo ammettere che molti personaggi famosi che prima non mi stavano proprio tanto simpatici, con Twitter stanno cambiando la mia percezione delle cose nei loro confronti. Non dimentichiamoci infatti che noi ci creiamo un'idea di un personaggio che si basa su una conoscenza effimera e molto circostanziale come quella che ci passano i media.
Ad esempio il sottoscritto non è mai stato un grande fan di Max Biaggi, anzi, da quello che vedevo nelle immagini televisive, proprio mi stava sull'apparato riproduttivo, ma da quando il "3" è su twitter lo sto rivalutando, lo sto apprezzando, anche e soprattutto per l'impegno che ci mette per raccontare se stesso, le sue giornate, l'impegno che mette nella preparazione fisica, senza mai sforare nel privato che è e deve rimanere tale come la sua famiglia, ma comunque facendo vedere a chi lo segue tanti piccoli particolari della sua vita di sportivo che non si limita al week end di gara, ma che la coinvolge tutta: dai pasti leggeri e bilanciati, (vedendo i suoi piatti, io al posto suo sarei morto di fame da un bel po'), alla preparazione atletica continua.
Scrive senza tanta enfasi o arroganza come ci si aspetterebbe dal Max Biaggi che vedi sul piccolo schermo, e non è l'unico che sto rivalutando in meglio, anche Melandri è del gruppo, Valentino Rossi invece non fa testo in tutto questo: ha una platea di follower molti dei quali al limite del ridicolo per l'osannazione continua, che è naturale non si sbilanci troppo quando lo usa.

Continuerò a usare Twitter, anche se la foto di Ringo seduto sul bagno mi aveva un po' messo in crisi, leggendo, spiando, valutando ... mi sento molto uno stalker, ma con l'autorizzazione però!

Baci,

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