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lunedì 9 aprile 2012

Tormentone Rossi, azzardo la mia?

Continuo a leggere articoli che sembrano scritti in serie, la sostanza è sempre la stessa e si basa sullo sfogo, (più che giustificato), di Rossi nel dopo gara di Losail. Tutti più o meno, mantengono nel centro del mirino Valentino, parlare del team Ducati sembra quasi un'eresia, l'avete notato?
Voglio dire, quando si parla delle prestazioni di Valentino gli argomenti sono due: Vale che non riesce ad avere quello che cerca oppure la moto che è inguidabile, ma ci sarebbe da prendere in considerazione un'altra variabile, che fin ad oggi non mi sembra sia stata sottolineata, la line up del team.



C'è infatti un binomio che sembra essere vincente se guardiamo il passato blasonato della Ducati e il presente della MotoGP: Stoner-Suppo.


Quello che mi sembra mancare totalmente in casa Ducati è la figura del team manager, non me ne voglia Vittoriano che è una persona splendida e un pilota tester di razza, ma manca proprio quella voce autorevole, quel capo inflessibile che sia in grado di coordinare e comandare il lavoro all'interno dei box così come in fase di sviluppo.
E' per questa mancanza che, secondo il mio modesto e forse inutile parere, Ducati sembra un team in totale confusione, che sforna decine di versioni fantasiose della stessa moto senza mai trovare la quadra della situazione.
Non so quanto questa mancanza di un vero manager sia dovuta anche alla presenza di Valentino Rossi, notoriamente allergico alla presenza di un capo che gli dica cosa fare e cosa dire, è comunque una situazione che hanno già vissuto in passato alla Ducati, nel mondiale Superbike.
Quando il team ufficiale, (ora ritiratosi), perse lo storico team manager Davide Tardozzi, la situazione del team precipitò a tal punto che i risultati non giustificavano, a detta del team, lo sforzo economico di avere un team ufficiale nel campionato. Eppure il team Althea ha dimostrato come, con il giusto gruppo di lavoro e una buona intesa con il pilota, fosse ancora possibile portare la bicilindrica in vetta al mondiale con il dominio di Checa la scorsa stagione.
A questo punto mi vien da pensare che in Ducati Corse ci siano tante, troppe persone che vogliono "comandare", che non ci sia la volontà della dirigenza di assumere un team manager degno di questo nome, un Livio Suppo, un Ramon Forcada, insomma un professionista che si assuma lo scomodo ruolo di chi coordina, comanda e gestisce lo sviluppo della moto e la gestione del box.
E' strano e sospetto infatti, che proprio nello stesso periodo alla fine della stagione 2009, i due team manager di MotoGP e Superbike di casa Ducati abbiano lasciato il loro posto per emigrare altrove e in entrambi i casi i due team non abbiano fatto nulla per dare al team una guida autorevole e siano sprofondati in una crisi evidente e tangibile.


Non rimane che sperare in un cambiamento di rotta nella politica aziendale, forse l'acquisizione da parte di Audi, se verrà confermata e se coinvolgerà anche la Ducati Corse, (che è un'azienda indipendente rispetto alla Ducati Motor Holding), potrà dare sviluppi nel giusto verso, almeno spero.


Baci,
UsuL.

1 commento:

  1. Penso che sia equiparabile alla questione Ferrari.
    La però c'è un talento sicuramente più limpido che si chiama Alonso e che butta veramente il cuore oltre l'ostacolo.
    Da entrambe le parti si sbaglia sui stessi punti.
    Purtroppo c'è un attaccamento alla poltrona inaudito, e chi dovrebbe prendere le decisioni non le prende e chi dovrebbe saltare non salta. Purtroppo deve funzionare la "catena di comando", c'è poco da fare... in una società democratica come in un box di uno sport motoristico. Io vado un po' + in là... oltre alla mancanza di un Team Principal, le colpe sono anche da attribuire a tutta la "catena di comando" inceppata di Ducati. Da Preziosi a Domenicali fino a Del Torchio.
    Purtroppo pero' ci è sconosciuto il lato di marketing, di sponsor, noi appassionati ci basiamo solo sui risultati della pista, ma la nuova Ducati no, e non si può darle torto.. Il nostro cuore romantico è rimasto agli anni d'oro della 916, 996, 998... agli anni di Foggy e Bayliss...quando la Ducati era una moto di nicchia e non aveva altro scopo che Vincere.. ora penso che più che Vincere voglia Vendere!!!

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