Pagine

domenica 29 aprile 2012

L'Inno Italiano risuona a Jerez.

Suona l'inno italiano, ma non è per Rossi, è per Fenati, il giovane esordiente della Moto3 che coglie oggi la prima vittoria nel circuito mondiale, alla sua seconda gara, in condizioni di asfalto così difficili da lasciare a terra metà dei partecipanti.
Romano è partito cauto, ha gestito le prime curve con un pizzico di follia tipica di chi ha la sua età, ma poi dopo essere balzato dal decimo posto della griglia al quinto dopo le prime curve, Fenati ha "riaperto la vena", ha lasciato acceso il cervello, ha guidato al limite, ma senza rischiare oltre il necessario e quando è stato scavalcato da chi rischiava di più, l'ha lasciato andare e la pazienza ha dato i suoi frutti: giro dopo giro gli errori e le cadute dei suoi avversari gli hanno permesso di prendere il comando a  metà gara e da quel momento ha iniziato a spingere, costantemente, fino all'ultima curva, senza mai perdere la concentrazione, guidando con una facilità e una confidenza che sembrava fare un altro lavoro, con il risultato che al traguardo tra lui e tutti gli altri c'erano 36 secondi, un distacco che in una classe come la Moto3 è un fatto incredibile visto che le prestazioni non differiscono poi tanto tra moto e moto.
Romano ha dato la paga a tutti, l'ha fatto usando il cervello, dimostrando che si può fare, che anche noi abbiamo dei giovani che meritano un investimento nelle loro capacità, mi spiace solo che i giovani italiani debbano andare a correre nei campionati spagnoli come ha fatto lui per imparare ed emergere, ma un giorno affronterò anche la questione CIV vs CEV, non oggi, oggi mi limito ad ascoltare l'inno italiano gentilmente offerto da Romano Fenati.

Durante la Moto2, complice la mia scarsezza come pilota, avrò fatto almeno tre infarti del miocardio a vedere come i piloti mettevano di traverso le loro moto, da Marquez a Redding belli incarogniti hanno dato tutti spettacolo, salvo poi avere un risultato di classifica in qualche modo "falsato" dalla bandiera rossa che  ha premiato Pol Espargaro che aveva tagliato il traguardo in prima posizione il giro precedente all'interruzione di gara. Un vero peccato che la pioggia abbia costretto l'organizzazione a sospendere la gara: mi sarebbe piaciuto veramente vedere la battaglia coltello tra i denti, tra i due spagnoli, Marquez ed Espargaro, sicuramente avrebbero fatto scintille per potersi aggiudicare il gradino più alto del podio nella loro Spagna.
I nostri italiani purtroppo non sono riusciti a brillare, vuoi per problemi tecnici, vuoi per le condizioni meteo così particolari da poterle chiamare "pazze": Corti dopo averci fatto ben sperare nei primi giri, chiude la gara con una onorevole sesta piazza, mentre Iannone che tutti, me compreso, davano come uno dei pretendenti alla vittoria dopo i numeri del Quatar, è arrivato solo 14°.

Nella MotoGP se la gara fosse durata 5 giri sarebbe stata la più bella e spettacolare da una decina d'anni a questa parte, peccato che poi hanno girato per altri 22, durante i quali il cronometro è tornato ad essere il padrone indiscusso della scena: posizioni cristallizzate, Stoner in testa, Lorenzo in seconda posizione che si avvicina di un decimo per poi perderlo il giro dopo, Pedrosa e Crutchlow che sembravano essere collegati da un invisibile cavo elastico poco più indietro e via via tutti gli altri, in ordine sparso a gruppetti o da soli.
Come Ducatista nei primi giri pensavo di toccare il cielo con un dito guardando Hayden veramente competitivo mentre sorpassava all'esterno i suoi avversari, ma la gioia è durata poco, giusto il tempo che la pista di asciugasse definitivamente e tutti gli altri hanno ingranato una marcia in più, lasciandolo sempre più indietro, passato anche dalle Honda clienti di Bradl e Bautista, oltre che dalle oramai ben collaudate e sicuramente performanti Yamaha clienti di Crutchlow (ottimo quarto) e Dovizioso (quinto, ma più in difficoltà rispetto all'inglese compagno di squadra).
Valentino si è consolato riuscendo a rintuzzare e alla fine tenere dietro un Barberà che sembra essere la sua nemesi quest'anno, lo stesso Valentino in collegamento con Fuorigiri ha ironicamente scherzato sul fatto che ha vinto la sfida con Hector, se non altro il buon umore di fronte alle telecamere non manca.
Per tornare alla gara, vince Stoner che stravolge tutti gli esperti dallo studio confessando che ha fatto una gara studiata e tattica, risparmiandosi per non incorrere nei problemi fisici sofferti in Qatar salvo poi prendere in mano il gas solo negli ultimi giri. E così anche tutti quelli che "sanno" che lui sa solo partire forte, tirare sempre e arrivare primo, che "sanno" che lui non si risparmia, che non sa fare gare tattiche, si ritrovano a sapere solo di non sapere nulla.
Subito dopo Casey si piazza Lorenzo, oggi visibilmente più in difficoltà, forse per un set up poco azzeccato, arriva al traguardo stremato fisicamente, con lo sguardo di chi non ci sta ad arrivare secondo, perché piloti come lui non ci stanno ad arrivare secondi, sopratutto a casa propria.
Terzo dopo aver resistito alla Yamaha clienti di Crutchlow, arriva Pedrosa, che forse ha esitato troppo nelle prime fasi della gara e nella MotoGP di oggi non si recupera, se non per demerito di chi è davanti: una volta che sei dietro ci resti con buona pace per lo spettacolo.
Chi mi preoccupa un po' è Ben Spies: non è da lui essere così indietro, così in difficoltà per tutto il week end, ma in generale fin dalla prima sessione della prima gara, spero veramente che Ben si riprenda e riesca a mettersi davanti per dare qualche motivo di spettacolo in più a questa MotoGP che, primi giri a parte, è sempre più simile alla Formula1, mancano solo i sorpassi ai box durante il cambio gomme e poi siamo a posto.

In sintesi: Moto3 e Moto2 mi hanno divertito, mi hanno lasciato con il fiato sospeso, mi hanno emozionato, MotoGP solo i primi cinque giri e poi il vuoto assoluto.

Un'ultima nota: sinceramente Mediaset dovrebbe cercare di correggere un po' il tiro con Fuorigiri, oramai Bobbiese non sa più cosa inventarsi, oltre a cercare di dare la linea a Valentino, per sentirsi dire sempre le stesse cose, riesce solo a inventarsi teorie giornalistiche di dubbia concretezza come l'ultima di oggi: Stoner si ritirerà presto perché vuole fare il papà.
Caro Bobbiese, con tutto il rispetto per chi è giornalista per mestiere a differenza del sottoscritto, a me e a tutti quelli che conosco, sembra che Stoner da quando è padre abbia totalmente cambiato l'approccio mentale alle gare e intendo dire in meglio: ha imparato a gestire le situazioni di stress, sorride anche se non è primo, s'impegna e vince anche se non parte dalla pole con un approccio alla gara molto più rilassato e maturo, ma se a Fuorigiri volete essere la Novella2000 del motociclismo, allora siete sulla strada giusta.

Baci,
UsuL

Nessun commento:

Posta un commento