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martedì 10 aprile 2012

Dietrologismi e ipotesi giornalistiche estreme

La breve intervista rilasciata nel post gara da Valentino Rossi ha scatenato la stampa specializzata, è indubbio, siamo passati dalla semplice presa di coscienza del malessere di Valentino in Ducati, alle considerazioni sul silenzio assordante di Borgo Panigale e ora si stanno tuffando nelle ipotesi all'italiana.
Se avete letto il mio post d'esordio, saprete che sono affascinato dalla tendenza della stampa italiana a formulare ipotesi fantasiose sul futuro, pur di scrivere qualcosa su Rossi e che spesso queste ipotesi vengono farcite da piccole frasi come "da fonti vicine al pilota", o come "circola insistentemente la voce nei box", il tutto sembra un gioco, una roulette russa a chi la spara più vicina alla realtà, o meglio, a chi "c'azzecca" per poter dire "Come scrissi tempo fa".


A questo punto perché non partecipare al gioco?


Chi mi conosce sa però che non amo le mezze misure quando gioco, quindi sparo la mia di idea futuristica, ma probabile e teoricamente possibile.


Piccola premessa prima di spararla grossa: forse molti di voi non hanno letto una notizia apparsa tempo fa sull'acquisizione della Infront, l'azienda che organizza e gestisce il mondiale Superbike, da parte della stessa azienda che ha il controllo della DORNA, la quale notoriamente organizza e gestisce il mondiale MotoGP.
Attenzione che ora scateno la belva complottista che c'è in me, tanto che manco Mel Gibson in "Ipotesi di Complotto" mi crederebbe.
Gli ascolti della MotoGp sono in calo, seguendo di pari passo la tendenza a calare dello spettacolo offerto, Valentino Rossi è un leone in gabbia, al di là del personaggio è un pilota di razza e non starà buono ancora per molto, ma spazio per lui su una moto competitiva non ce n'è: Honda e Yamaha hanno già fatto la loro scelta e notoriamente i giapponesi sono molto coerenti e inamovibili nelle loro decisioni.
Come arginare la situazione? Lasciare che Valentino scappi nei rally è inaccettabile, ma tremendamente possibile, (ricordo che dopo il rally di Monza Vale diceva che avrebbe voluto farne di più), allora visto che chi comanda la MotoGP e la Superbike è la stessa azienda, perché non migrare Valentino nel campionato delle derivate di serie?
Allo stato attuale dell'economia mondiale avrebbe molto più senso un campionato delle derivate, che attualmente però è schiacciato da una MotoGP che gode della maggioranza degli spettatori "non motociclisti", ma grazie sopratutto al fenomeno di Tavullia.
Passando Vale dalla MotoGP alla Superbike, quest'ultima sorpasserebbe quasi istantaneamente la prima per ascolti, quindi per investimenti degli sponsor e probabilmente case motociclistiche che ora sono latitanti nella MotoGP a causa dei costi troppo elevati, come Kawasaki, BMW e Aprilia, avrebbero solo da guadagnarci nel passaggio del 46 nazionale.


Se Valentino si spostasse di categoria, rivoluzionerebbe completamente il mondo del motociclismo agonistico, potete starne certi e forse non sarebbe poi un male, se non per la Honda, che nella MotoGP ha investito e molto anche e per noi appassionati che non potremmo più andare nei paddock con tanta facilità come ora facciamo.


Ma spingiamoci oltre in questo mio vaneggio al limite del ridicolo: ammesso che passi in Superbike, dove andrà?
Attenzione, perché qui le cose si complicano ancora di più ...


Attualmente la supremazia tecnica in SBK è di due marchi italiani: Ducati con la 1098 e Aprilia con la RSV, leggermente più staccata sta scalando la vetta la Kawasaki a braccetto con la BMW, Honda è latitante con una moto di poco superiore a quella di serie e senza un chiaro e deciso appoggio del reparto corse, affidata ad un preparatore di indubbia bravura, ma che poco può contro le altre marche, Yamaha e Suzuki sono date per disperse.


Valentino potrebbe andare in:


Ducati? Nemmeno per sogno, non tanto per le polemiche di adesso, del resto Checa con la 1098 che è arrivata alla fine dello sviluppo possibile, è in testa al mondiale e non sembra soffrire poi molto, ma se Valentino arrivasse in Ducati SBK nel 2013 troverebbe la "1199 Panigale", figlia della GP11 che tanto l'ha messo in difficoltà, con il suo stesso telaietto in carbonio e motore portante, fonte della sua tribolazione.


Aprilia? Il team vanta una prima guida scomoda per Rossi e cioè Max Biaggi. Il Dottore non accetterebbe mai e poi mai di condividere i box con il Pirata e viceversa, mentre Aprilia avrebbe il suo bel grattacapo a licenziare il pilota che gli ha regalato il mondiale e che sembra essere l'unico in grado di domare l'RSV, a Noale non son stupidi, pensano: "Stoner domava la Ducati e vinceva, Valentino no, se succede lo stesso qui?".


BMW? Prima guida Marco Melandri, vale lo stesso discorso di compatibilità di cui abbiamo parlato per Biaggi, oltre al fatto che BMW non sembra essere ancora del tutto competitiva visti i grossi problemi di "chattering" di cui soffre proprio Melandri e che sicuramente frenerebbero Valentino, il cui mito di grande preparatore e sviluppatore di moto è svanito negli ultimi tempi.


Honda? Oltre a non avere una moto del tutto competitiva visto il mancato supporto diretto della casa madre, non penso che alla Honda sarebbero contenti di aver buttato fuori il Dottore dalla porta per vederlo rientrare dalla finestra, proprio ora che stanno assaporando la tanto attesa vendetta in MotoGP.


Rimarrebbe solo la Kawasaki tra le moto di punta, anche se sembra essere ancora uno scalino sotto a Ducati e Aprilia, mentre Yamaha e Suzuki partirebbero praticamente da zero e non credo che Valentino sarebbe disposto a scendere in pista con una moto che non sia già vincente, vista la scottatura con Ducati.


OK, basta, sono andato anche troppo oltre con i miei vaneggi; mentre leggete le notizie sbandierate in giro qui e la in questi giorni ricordatevi una cosa: le notizie sono tali quando sono confermate, le voci di corridoio, le indiscrezioni, le rivelazioni anonime sono tutte buffonate per far numero, tanto quanto quello che ho appena scritto io: non ci credo minimamente a quello che avete appena letto, ma suona plausibile e se poi per puro caso si avvera ... è solo quello: un caso.


Baci,
UsuL

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