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sabato 7 aprile 2012

Prime qualifiche, primi guai?

Da poco sono finite le prime qualifiche della stagione 2012 della MotoGP e la notizia del giorno è la pole stratosferica di Jorge Lorenzo? No.
Ah il tema caldo è la battaglia a distanza tra Lorenzo e il sempre presente Stoner? No.
Il clamoroso terzo tempo di Crutchlow, il pilota che venne dalla superbike, (notoriamente popolata da piloti privi di talento) e che per giunta non ha nemmeno vinto il campionato di serie B? No.
Allora la notizia sarà che Yamaha, pur soffrendo di una velocità di punta inferiore a tutte le "big" ha piazzato tre moto nei primi quattro posti? No.
La vera notizia del giorno è che la Ducati non va proprio, no non mi riferisco al fatto che Hayden è "solo" quinto, ma al fatto che Valentino è dodicesimo, ultimo delle MotoGP, meno di un secondo più veloce di Edwards con la prima delle CRT.
E inizia anche quest'anno la tremenda battaglia tra chi dirà che non importa che tutte le Ducati siano più veloci di Valentino: è la Ducati che fa male le moto e chi dirà che è Valentino ad aver perso lo smalto di un tempo visto che la Ducati ha già dimostrato di essere una moto vincente, almeno finché in sella c'era un certo australiano.
Chi mai avrà ragione tra questi due eserciti di appassionati amanti dell'una o dell'altra parte avversa?
Come al solito nessuno dei due, perché sono del parere che la colpa, come la virtù, è da suddividersi equamente tra entrambi.
Ducati effettivamente era vincente, ma c'è da dire che l'ultimo anno in cui Stoner l'ha guidata, ha vinto forse più per merito del giovane talento australiano, più che per suo stesso merito: quando riusciva a non cadere la portava di fronte a tutti. Già allora Hayden, pilota con alle spalle un titolo mondiale e che in sella alla Honda da dimostrato di essere parte di quella ristretta cerchia di piloti che possono stare davanti, era in difficoltà tanto quanto gli altri illustri predecessori della seconda guida, quindi potremmo dire che il 2010 è stato l'anno dell'inizio del declino Ducati. Mentre nel 2011 la scelta "imposta" del motore portante, (forse per ragioni economiche visto il lancio della Panigale, ma non voglio fare dietrologismi), ha messo in crisi tutti i piloti di Borgo Panigale, compreso il campione di Tavullia.
Dal canto suo Valentino Rossi è il campione che tutti conosciamo, ma anche il "giallo" più sfegatato non può non notare che sembrano passati i tempi in cui tutto sembrava riuscirgli senza fatica, i tempi in cui Valentino era lo squalo della MotoGP, girava sornione intorno agli altri per poi piazzare la zampata vincente. Basta guardare gli occhi spenti, quasi annoiati, quello sguardo di un pilota che monta in sella per dovere, senza più la passione che ti fa fare quello scalino in più.
Ducati ha intrapreso strade a lei sconosciute, (il telaio perimetrale in alluminio), ma sembra che non sia abbastanza per Valentino. E' diventata una moto più guidabile per "gli altri", per tutti quelli che non sono Stoner, ma non va ancora bene per Rossi. Quindi da "Il problema è il telaio che non permette le regolazioni", siamo passati a "Il motore è troppo potente e non riesco a guidarla nel modo giusto", eppure Hayden ha lo stesso motore, (dubito che abbia una versione depotenziata come per i neo patentati), così come Barberà e Abraham, entrambi piloti degni di rispetto, ma di certo nemmeno lontanamente al livello del 46 nazionale.
In tutto questo non posso non notare che Ducati rimane una moto troppo "eclettica", un cavallo di razza che pochi possono domare forse, ma che sicuramente non accenna a diventare quello che una moto "leader" dovrebbe essere: un mezzo così ben bilanciato da permettere ad un pilota al secondo anno in MotoGP, in sella ad una moto "clienti", di conquistare la prima fila, come ha fatto Yamaha con Crutchlow.
Ducati moto che non riesce a rendersi guidabile e Valentino che non riesce a trovare la motivazione per rischiare di più, per metterci l'anima, per andare oltre il limite di quello che sembra possibile, la caratteristica dei quei campioni com'è stato lui e come forse tornerà ad essere, ma dubito che accadrà molto presto e credo proprio che non accadrà mai in sella ad una rossa di Borgo Panigale.

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